Ecco a voi la ricetta della Cicerchiata, una di quelle adorabili ricette che io definisco “sradicate”: nata probabilmente in Umbria, si è largamente diffusa in Molise, nelle Marche e in Abruzzo (dove è ora è riconosciuta come un Prodotto Agroalimentare Tradizionale del periodo natalizio o carnevalesco). Deve il suo nome alla cicerchia (Lathyrus sativus), umilissimo legume a cui assomiglia nella forma e nel colore (cicerchiata, significa letteralmente ammucchiata di cicerchie). Ha origini antiche che si confondono con quelle dei dolci mediterranei greci, turchi o persiani, esclusivamente a base di miele. Infine in Italia ha parenti illustri, gli Struffoli napoletani (di solito montati in forma conica, quasi come una monumentale croquembouche, oggi più spesso ridotti in un pirottino monoporzione), la Cirata e la Pignolata calabresi. Tutti questi “dolci parenti” hanno spesso quella benaugurate forma a ciambella, fatta senza uno stampo, ma semplicemente versando il composto a cucchiaiate su un tavolo di marmo. La Cicerchiata, da buona sradicata, è un dolce contraddittorio: semplice, quasi povero nell’esecuzione (pasta fritta con miele), ma straordinariamente ricco di gusto per gli ingredienti che può accogliere a seconda delle tradizioni che incontra e che la fanno propria (frutta secca, canditi, confetti, zuccherini, perline…).
La Cicerchiata non ha radici, ma ha tanta fantasia.
Buon Carnevale.
Betulla
CICERCHIATA
Ingredienti:
400 g di farina 00
4 uova intere
2 cucchiai di olio extravergine di oliva (30 ml circa)
2 cucchiaini rasi di lievito vanigliato per dolci
un pizzico di sale
due gocce di essenza di limone (o la buccia grattugiata di mezzo limone bio)
olio di arachidi per friggere
lo stesso peso della pasta fritta -i ceci- in mandorle, nocciole e noci in proporzione variabile secondo i gusti (con queste dosi si ottengono circa 530 g di pasta fritta quindi occorrerà lo stesso peso di frutta secca)
600 g circa di miele di acacia o millefiori
confetti o palline argentate alimentari per decorare
Procedimento:
-Preparare una pasta morbida mescolando in una ciotola la farina setacciata con le uova, l’olio, il pizzico di sale, l’essenza di limone e i due cucchiaini di lievito vanigliato. Impastare bene, poi eventualmente trasferire la pasta su una spianatoia e completare a mano sino ad avere una palla di pasta omogenea. Dividere la pasta in quattro o cinque porzioni e passarle una per volta alla sfogliatrice per la pasta fatta in casa (lo spessore deve essere il più largo consentito dalla macchinetta). Una volta ottenute le sfoglie infarinarle, e procedere facendo con la sfogliatrice delle tagliatelle. Disporre queste tagliatelle (sempre ben infarinate) su un tagliere e con un coltello affilato realizzare dei quadrucci di pasta (di 1 cm massimo). Trasferire i quadretti su un tagliere ben infarinato e procedere così sino all’esaurimento delle sfoglie.
– scaldare l’olio di semi di arachidi in una pentola adatta e friggere poco per volta i quadretti di pasta che durante la cottura si gonfieranno e diventeranno tondi (come ceci o cicerchie, appunto). Quando i ceci di pasta avranno un colore dorato scolarli e farli asciugare bene su un vassoio coperto di carta assorbente. Procedere con pazienza sino all’esaurimento dei granelli di pasta.
-Fare riposare e raffreddare i ceci di pasta, che si induriranno un pochino. Nel frattempo tostare la frutta secca (o su una teglia in forno caldo 180° per 8/10 min, o in padella antiaderente riscaldata fino alla doratura della frutta).
-In una pentola capiente scaldare il miele che deve diventare liquido e trasparente.Volendo a questo punto di possono aggiungere aromi come scorzette di arancia o pezzettini di cannella. Quando la superficie si copre di una schiumetta marrone spegnere il fuoco, e rovesciare con delicatezza la pasta fritta. Mescolare con un cucchiaio di legno facendo in modo che i ceci di pasta siano tutti avvolti dal miele. Aggiungere la frutta secca, mescolare ancora dolcemente, poi fare riposare il tutto per una decina di minuti (fino a che il miele sarà un po’ rappreso).
-Su un vassoio coperto di carta antiaderente disporre il composto a cucchiaiate, dandogli la caratteristica forma a ciambella. Con la dose di questa ricetta di ottengono tre grosse cicerchiate (volendo procedere in due tempi i ceci di pasta cotta asciuttissimi si conservano circa 15 giorni in una scatola di latta ben chiusa). Infine decorare a piacimento con confetti colorati, mandorle intere e perline d’argento.
Ben chiusa in una scatola di latta per biscotti la Cicerchiata è un dolce di lunga durata (15/20 giorni senza perdere colpi, freschezza e fragranza).
SeV a colazione says
Una betulla dalle radici lunghe e contorte, così da cogliere linfa un po' qui e un po' là. Credo che alla fine tu sia fortunata ad avere un mosaico di tradizioni intorno a te.
A presto,
V.
Ketty Valenti says
Betulla ma ci credi se ti dico che giusto oggi il mio pensiero è volato a te,ti confesso che mi sono un pò incupita leggendo poi sul finale mi sono rasserenata;
Tu sei tu e cosa sei lo decidi da te,ma questo di certo ti è chiaro,potevi avere delle radici ben definite e sentirti comunque un arcobaleno di colori,sei meravigliosa perchè sei una Betulla dalle radici ben solide che sa cosa vuole a mio parere.Ricettina che non conoscevo,mi incuriosisce e mi piace.Ti penso notte notte!
Zagara
paola says
che belle,qui a Pesaro le preprarano per CArnevale mentre da noi a Napoli li prepariamo a Natale,belli brava